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21/02/15

Duck breast with orange – Petto d’anatra all’arancia – Pačja prsa s narančom






Questa è un’ottima alternativa all’arrosto della domenica. E’ profumata, di sapore delicato e completamente di stagione. In più è di facile esecuzione, solo un po’ lunga come preparazione perché la marinatura della carne richiede ore e ore di riposo.
Ho usato anche la salvia e il rosmarino che crescono sul nostro terrazzo e che sono rimasti bellissimi per tutto l’inverno. Il rosmarino è persino fiorito di nuovo mentre la salvia l’abbiamo tagliata solo dopo l’abbondante nevicata di due settimane fa. Le arance non mancano mai in casa durante i mesi invernali….perché la vitamina C fa molto bene, ma non solo le vitamine fanno bene, le arance ci piacciono moltissimo e in tutti i modi. E allora con le arance si prepara di tutto e si sperimenta anche un po’.

29/01/15

Liver paté – Patè di fegato – Jetrena pašteta – 1° day/giorno/dan




Questo post è in due parti, cioè in due giorni. Non perché il patè è una ricetta talmente complicate e importante per meritarsi due pubblicazioni, ma perché non mi piaceva buttare giù giusto le due foto del vasetto pieno di patè e finirla così. Mi è sembrato più carino mostrare il patè anche in un altro modo, pronto per essere mangiato, ma questo fa parte del secondo giorno!
Il vasetto però, è molto fotogenico ed è perfetto nella sua forma (e si sa che la perfezione a me piace tanto)! Si, ma qui parliamo di patè, non del vasetto. E va bene, ma anche il vasetto ha la sua funzione in questa storia. Perché a questo patè così raffinato ho voluto trovare anche un contenitore non banale. Potrei definirmi la collezionista di vasetti di vetro. Mi affascina la trasparenza del vetro e le forme più semplici. Mi piace guardarli riempiti di vari composti colorati, opachi o gelatinosi e nella mia testa ad ogni vasetto e alla sua forma appartiene un composto preciso. E’ per questo che il patè non poteva finire in un vasetto diverso e con il tappo a vite!


15/11/14

Pumpkin pudding – Budino di zucca



Anche questa volta ho voluto provare qualcosa di nuovo e di diverso e ho scelto di fare un’altra cosa dolce con la zucca. La zucca è di per se dolce se è matura a sufficienza e se ha assorbito abbastanza calore del sole mentre cresceva nei campi. Solitamente in questo periodo trovo ancora delle ottime zucche!

Non avevo mai fatto il budino home-made prima d’ora, anche se amo la sua consistenza e la sua cremosità. Per me il budino deve essere rigorosamente al cioccolato (o forse dovrei dire: doveva esserlo!), non amo il sapore della crema o dei budini alla frutta. Sono troppo dolci per me!

E allora avevo deciso: si fa il budino! Il risultato è stato un vero successo. Cremoso, dolce ma non troppo e speziato, ma il profumo e l’aroma della spezie non hanno coperto la fragranza della zucca. Mentre il budino sobbolliva piano piano sul fuoco, l’odore della zucca sgorgava dai piccoli geyser che si formavano sulla sua superficie e si dissolveva nell’aria. Questo budino è una vera delizia dal sapore delicato e di colore bellissimo!

03/11/14

Vegan pumpkin cookies – Biscotti vegani alla zucca



Ci sono giornate che partono male anche se fuori c’è il sole e l’aria non è opprimente, ma c’è qualcosa che ci disturba, qualcosa di inspiegabile e di pesante. E non conosciamo il modo di far passare questo malessere interiore. Ci blocchiamo e nemmeno le cose che ci piacciono riescono a rasserenarci. E già, sarà perché siamo a novembre, il mese che comincia con la tristezza. L‘undicesimo mese che come prima cosa, nel suo giorno numero uno onora tutti i santi. Forse è il ricordo delle persone che non ci sono più che ci trascina nella malinconia, forse… e forse per rompere il filo di sconforto di queste ricorrenze, come simbolo di queste festività nei paesi anglosassoni è stata scelta proprio l’allegra zucca.

Mi piace vedere le grandi zucche arancioni intagliate e illuminate con quell’allure macabro, ma preferisco cucinarle! La vellutata di zucca è diventata a casa mia una di quelle cose che fanno felice il palato, ma perché non proporre qualcosa di nuovo?!

Ho trovato una ricetta interessante qui e ho voluto provarla adattando un po’ la combinazione degli ingredienti e utilizzando quello che avevo nella mia dispensa. Ero un po’ incredula perché non ho mai usato la zucca per fare i biscotti e non ho mai fatto i biscotti senza le uova anche se ultimamente ho sperimentato un impasto con la zucca senza uova che funziona alla grande.

05/10/14

Modern day Zuppa di pomodoro



Questa zuppa è una di quelle pietanze un po’ antiche che non trovano più tanto spazio nell’alimentazione odierna. La cucinavano molto le nonne, soprattutto le vecchie signore Austroungariche come alternativa al brodo di carne, perché la carne non sempre e non per tutti era disponibile. E nelle terre dell’est Europa tuttora il pasto inizia con un piatto abbondante di minestra o brodo o zuppa, sia d’inverno sia d’estate.

Densa, bollente e dal sapore leggermente acidulo, la zuppa di pomodoro potrebbe non piacere a tutti, ma con un poco più di fantasia può diventare un piatto profumato e speziato. Tradizionalmente la zuppa di pomodoro viene preparata, d’estate, dalla passata fresca di pomodoro oppure, in inverno, da quella conservata nelle bottiglie di vetro. La variante di oggi è fatta con i pomodori pelati precedentemente cotti al forno.

E’ un procedimento più lungo che dona un sapore completamente diverso alla zuppa. Si può mangiare con i crostini di pane abbrustolito, con la pasta oppure senza niente.

26/09/14

Quel che resta dell’estate – pasta con melanzane perlina, olive di Gaeta, pomodorini e erbe fini


Mai come quest’estate ho visto le melanzane di forme e colori diversi e insoliti: grandi, piccole, lunghe, tonde, mignon, verdi, viola, scure come la notte e persino bianche. Più di tutte mi ha intrigato la melanzana “perlina”, piccola, lucida e di un colore viola acceso con la macchiolina bianca sulla punta. Non saprei se per questo le hanno dato il nome perlina, ma a me quest’idea piace. Ho trovato interessante il suo sapore, più delicato delle melanzane tradizionali e un po’ somigliante al sapore delle olive nere. Le prossime saranno le melanzane bianche, temo, però, di dover attendere una nuova estate per assaggiarle.