Questa è una ricetta veloce e semplice che farà felici i bambini e i grandi che non vogliono crescere o amano tornare bambini di tanto in tanto. Che soddisfazione gustare le gelatine fatte in casa con la frutta che preferite! Non ci crederete, ma sono anche più buone delle gelatine industriali e sono al 100% naturali. Basteranno pochissimi ingredienti, sporcarsi un po’ le mani e qualche ora di attesa. E mi raccomando, non bevete troppo succo mentre spremete le clementine, altrimenti dovrete correre di nuovo dal fruttivendolo!
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19/01/15
Clementine jelly candies – Caramelle gelatine di clementine – Žele bomboni od klementina
Questa è una ricetta veloce e semplice che farà felici i bambini e i grandi che non vogliono crescere o amano tornare bambini di tanto in tanto. Che soddisfazione gustare le gelatine fatte in casa con la frutta che preferite! Non ci crederete, ma sono anche più buone delle gelatine industriali e sono al 100% naturali. Basteranno pochissimi ingredienti, sporcarsi un po’ le mani e qualche ora di attesa. E mi raccomando, non bevete troppo succo mentre spremete le clementine, altrimenti dovrete correre di nuovo dal fruttivendolo!
07/11/14
Quince jelly - Gelatina di mela cotogna - Želatina od dunja
This recipe is part of the contest Kuvarigrice, our host for October 2015 is Kristina |
Nella lingua croata la mela cotogna si dice dunja, ma Dunja è anche un nome femminile, è un bel nome Dunja. Sono state scritte tante storie e canzoni sul frutto giallo e misterioso dal cuore duro. Il suo profumo ci rimanda indietro nei tempi quando la mela cotogna veniva usata per profumare le stanze da letto e i cassetti della biancheria e ci osservava dall’alto degli armadi. Tempo fa ho letto il libro di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”, la ballata narrata in versi che ci fa viaggiare nel tempo, tra una guerra e l’altra nelle terre tormentate dei Balcani del sud e racconta il sottile collegamento tra diversi popoli che si sono intrecciati nei luoghi del vecchio impero Austroungarico. E’ un libro che, con i suoi versi, esprime le emozioni del “saudade” Balcanico che l’autore ben conosce. Mi sembra che la mela cotogna rinchiude in se un poco di questa malinconia così tipica del popolo Slavo. Il frutto piano piano rilascia questa sensazione di tristezza intorno a se e la sua fragranza rimane nell’aria col passare del tempo.
Perché torniamo sempre in dietro nel tempo e più si va avanti più si fanno i salti nel passato? Anche in cucina! Ci ritornano in mente i vecchi odori, i sapori quasi dimenticati, i ricordi delle tradizioni e delle cose che non si fanno più sovente. Mi ricordo che quando ero bambina le confetture e le conserve si facevano sempre in casa. Le facevano le nonne, poi le mamme ed infine le figlie! I vasetti si riutilizzavano di anno in anno, ma i coperchi? Spesso veniva usata la carta cellofan stretta coll’elastico intorno al vasetto per fare il sottovuoto. Conservo il ricordo della dispensa nella casa della nonna materna piena di vasetti riposti in modo ordinato sulle scansie accostate al muro. Oggi è impensabile conservare qualsiasi cosa in questo modo, poco sterile, poco sicuro, ma all’epoca le conserve duravano lo stesso a lungo, erano buone e ci regalavano la frutta e la verdura durante i mesi invernali.
Prima che appassiscano le cotogne nel cesto della mia cucina, ho voluto provare a fare la gelatina. Il frutto e i semi della mela cotogna abbondano di pectina e il prodotto finito è totalmente al naturale, basta zuccherare il liquido a piacimento e farlo bollire lentamente fino a raggiungere la voluta densità della gelatina.
Perché torniamo sempre in dietro nel tempo e più si va avanti più si fanno i salti nel passato? Anche in cucina! Ci ritornano in mente i vecchi odori, i sapori quasi dimenticati, i ricordi delle tradizioni e delle cose che non si fanno più sovente. Mi ricordo che quando ero bambina le confetture e le conserve si facevano sempre in casa. Le facevano le nonne, poi le mamme ed infine le figlie! I vasetti si riutilizzavano di anno in anno, ma i coperchi? Spesso veniva usata la carta cellofan stretta coll’elastico intorno al vasetto per fare il sottovuoto. Conservo il ricordo della dispensa nella casa della nonna materna piena di vasetti riposti in modo ordinato sulle scansie accostate al muro. Oggi è impensabile conservare qualsiasi cosa in questo modo, poco sterile, poco sicuro, ma all’epoca le conserve duravano lo stesso a lungo, erano buone e ci regalavano la frutta e la verdura durante i mesi invernali.
Prima che appassiscano le cotogne nel cesto della mia cucina, ho voluto provare a fare la gelatina. Il frutto e i semi della mela cotogna abbondano di pectina e il prodotto finito è totalmente al naturale, basta zuccherare il liquido a piacimento e farlo bollire lentamente fino a raggiungere la voluta densità della gelatina.
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